Il Gufo delle Nevi, meglio conosciuto ai più come Edvige, l’animale di Harry Potter. Un esemplare di volatile che popola la nostra terra, dotato di maestosa bellezza ed eleganza. Non sono mai stata una grande esperta per quanto riguarda la biologia o la fauna, ma sono una grande appassionata di libri, quindi quando mi è stato chiesto di leggere questo non sapevo bene cosa aspettarmi.
Il primo impulso è quello di sfogliarlo e veder scorrere davanti ai propri occhi le bellissime foto di animali e paesaggi. Uno spettacolo!
La scrittura risulta altrettanto piacevole: scorrevole, semplice e interessante, capace di catturare anche chi, come me, di gufi ne sa ben poco. Questo libro ambisce però a toccare un pubblico più eterogeneo, toccando argomenti satelliti che riguardano anche l’ambiente e l’attualità.
Entrando più nel dettaglio, si affrontano quattro principali argomenti: il cambiamento climatico e il riscaldamento globale, il Gufo delle Nevi, il progetto SNOWstorm e l’Artico. Il viaggio attraverso queste tematiche avviene attraverso microcapitoli veloci ed esaustivi. Nella prima parte abbiamo quindi una visione generale della situazione in cui viviamo oggi, degli effetti dell’innalzamento delle temperature e del livello dei mari, non solo per il Gufo delle Nevi, ma anche per gli altri esemplari che vivono nelle zone artiche, fino a valutare i possibili effetti a casa nostra, l’Italia.
Quando entriamo nella sezione che riguarda l’uccello protagonista, ci viene data una fotografia completa, dalle abitudini di caccia alla riproduzione, dalle prede agli spostamenti e, soprattutto, come i cambiamenti degli ultimi anni stanno influenzando la capacità di sopravvivenza di questo esemplare.
Nel tentativo di tutelarlo, nasce il progetto SNOWstorm a cui lavora un gruppo di ricerca composto da esperti di vari settori. Il team studia e monitora la vita del Gufo delle Nevi e, al contempo, cerca di sensibilizzare il pubblico esterno.
Infine, il libro termina con una veloce panoramica alla situazione dell’Artico ai giorni nostri con turismo di massa degli ultimi anni che impatta inevitabilmente sull’ecosistema già fragile di queste zone.
Come comprensibile da questo viaggio attraverso i capitoli, il libro ambisce a conquistare una fetta ampia di persone, interessate a questi territori, sensibili alle tematiche ambientali o amanti del Gufo delle nevi, o della fauna artica in generale.
Un bellissimo volume che potrà arricchire la vostra mente, ma anche un bel pezzo da tenere esposto in libreria e da prendere e sfogliare.
Non ne so molto, ma mi sembra che, in realtà, quella del film (o del libro) sia una civetta.
Per quanto riguarda il libro recensito, sembra interessante ed istruttivo. Grazie.
Capisco il dubbio perché generalmente i gufi e le civette si distinguono proprio dalla presenza o assenza (rispettivamente) di ciuffetti sulle orecchie. Nel caso del gufo delle nevi però, l’assenza di ciuffi che lo differisce dalle altre specie del genere Bubo, è una caratteristica peculiare che, ciò non di meno, non lo rende una civetta. Temo che la saga di libri e film di Harry Potter abbiamo aumentato la confusione in tal senso 🙂