Oggi ci occupiamo di ricerca scientifica in campo marino.
Come forse saprete, la ricerca di base e applicata non è finanziata solo dai Ministeri e dai Governi, ma anche dalla Comunità Europea, dalle Fondazioni, dalle Associazioni e dai privati. Quelli che vi presentiamo in questo articolo sono dei progetti di ricerca che ci hanno particolarmente interessato per il loro legame con i temi ambientali che ci stanno più a cuore.
Clean Sea Life
Clean Sea Life è un progetto italiano, coordinato dal Parco Nazionale dell’Asinara, che porta avanti con l’ausilio dei partner CoNISMa, Fondazione Cetacea, Legambiente, MedSharks e MPNetwork.
L’obiettivo principale di Clean Sea Life è quello di accrescere l’attenzione del pubblico sulla quantità di rifiuti presenti in mare e sulle spiagge, e mostrare in che modo ne siamo responsabili. Clean Sea Life si impegna a promuovere l’impegno attivo e costante per l’ambiente, coinvolgendo al massimo i cittadini.
Clean Sea Life invita tutti ad aderire al loro manifesto, facendo una promessa al mare, non solo a livello personale, ma anche ai diving, circoli nautici e associazioni.
Cosa si può fare per supportare Clean Sea Life, oltre a firmare?
Seguire la loro pagina Instagram, Facebook, o Twitter, condividere i loro aggiornamenti e partecipare alle loro campagne: l’ultima ad esempio è #iononcicco, la campagna contro i mozziconi di sigaretta, uno dei rifiuti più frequenti sulle spiagge italiane.
Sito web: cleansealife.it
Plastic Busters MPAs
Il progetto Plastic Busters MPAs è il primo progetto europeo su scala mediterranea, in cui i Paesi dell’Unione Europea e alcuni Paesi aderenti uniscono le forze per affrontare la problematica dei rifiuti marini con un approccio coordinato.
L’obiettivo di Plastic Busters MPAs è di definire l’impatto delle micro e macroplastiche sulla biodiversità delle aree marine protette, testare misure di sorveglianza, prevenzione e mitigazione dell’inquinamento marino da rifiuti plastici e sviluppare un quadro comune di azioni, politiche e legislazioni.
Plastic Busters MPAs, coordinato dall’Università di Siena, consentirà di valutare la quantità, le fonti, le aree di convergenza, di distribuzione e gli effetti dei rifiuti sulla vita in mare, nonché di definire azioni per mitigare e ridurre l’impatto dei rifiuti marini nel Mar Mediterraneo. La natura e gli effetti dei rifiuti di plastica sulla catena alimentare marina, così come la salute umana sono questioni ancora in gran parte sconosciute e sono quindi punti che vengono approfonditi nell’ambito di questo progetto.
Sito web: plasticbusters.unisi.it
Mermaids
Il progetto MERMAIDS (terminato nel 2016), si è occupato della riduzione dell’impatto delle microplastiche causato dai processi di lavaggio dei tessuti. Le fibre rilasciate dagli indumenti sintetici durante il loro lavaggio contribuiscono fortemente all’inquinamento da plastica degli ambienti marini. Le microplastiche rappresentano inquinanti organici persistenti, che possono essere ingeriti dalle specie marine, entrando così nella catena alimentare.
Non si è ancora riusciti a trovare una soluzione valida a questo problema e speriamo che altri progetti come questi vengano finanziati a breve!
Sito web: life-mermaids.eu
Conoscete altri progetti simili? Fateci sapere!