Oggi, 5 febbraio, si celebra la giornata nazionale di Prevenzione allo spreco alimentare, per far riflettere su quella che è una grande piaga economica, sociale ed ecologica a livello globale.
Secondo i dati della FAO, circa un terzo del cibo prodotto a livello mondiale finisce nella spazzatura. Tradotto in cifre si parla di oltre 1,3 miliardi di tonnellate di alimenti ancora consumabili, che potrebbero dare da mangiare, per un anno intero, a circa 2 miliardi di persone.
In Italia in media finiscono nel bidone 179 kg di cibo a testa all’anno, con un impatto ambientale elevatissimo, visto che per produrre il cibo, trasportarlo, conservarlo, vengono impiegate ingenti quantità di energia, suolo e acqua. In un momento storico di grande crescita demografica ogni risorsa è preziosa, ed è più che mai necessario evitare sprechi! Per questo l’ONU e l’Unione Europea hanno firmato un accordo che prevede di dimezzare lo spreco entro il 2030.
Recentemente anche nel nostro Paese è entrata in vigore una legge contro lo spreco alimentare: la legge antisprechi, o legge Gadda, del 2016.
Questa legge ha riorganizzato il quadro normativo che regola le donazioni degli alimenti invenduti, semplificando e incentivando attività di recupero di cibo da donare alle persone più povere del nostro Paese, e coinvolge gli esercizi commerciali come supermercati, ristoranti e locali, così come associazioni non lucrative di utilità sociale, che si occupano di distribuire il cibo ancora mangiabile salvato dal bidone.
Il Comune di Bollate è stato il primo in Italia a mettere in atto questa legge, con il progetto ‘spreco come risorsa’, che coinvolge i commercianti della città che mettono a disposizione i prodotti ritirati dalla vendita e organizzazioni no profit che si occupano di ritirare il cibo e di consegnarlo alle persone in difficoltà. Dopo Bollate, anche altri Comuni (ad oggi circa una ventina) hanno messo in atto azioni concrete di recupero e distribuzione delle eccedenze alimentari a fini di solidarietà, come quello di Genova con il progetto ‘ricibo’, o ‘qui zero spreco’, attivo a Cesena, che da solo ha contribuito al recupero e riutilizzo di oltre 2 tonnellate di avanzi in un solo anno, grazie al coinvolgimento di oltre 40 ristoranti e mense aderenti all’iniziativa;
Oltre all’impegno delle istituzioni, è però essenziale anche il coinvolgimento delle singole persone che, con le loro abitudini di consumo, possono fare una grande differenza.
Ecco perché abbiamo pensato di diffondere una guida in 6 mosse per prevenire lo spreco alimentare.
Ci aiuti a diffonderla?
Possono sembrare consigli talvolta banali, ma viste le proporzioni del fenomeno, forse non sono poi così scontati!
– Quando acquistiamo un prodotto, facciamo attenzione alla data di scadenza e al termine minimo di conservazione. Spesso questi termini vengono confusi, ma non sono la stessa cosa: la data che indica il termine minimo di conservazione non è tassativa. Se il prodotto viene adeguatamente conservato, può essere consumato anche oltre quella data. La data di scadenza invece è tassativa. Oltre quel limite, il prodotto non può essere né consumato né venduto;
– Quando prepariamo un pasto, diamo la priorità ai prodotti con una data di scadenza ravvicinata;
– Seguiamo le istruzioni di conservazione riportate in etichetta: per ogni prodotto esiste un modo corretto di conservarlo affinché non ammuffisca o si deteriori prima della data di scadenza; seguendo questo stesso criterio, è importante rispettare la corretta disposizione in frigorifero per ogni tipologia di alimento: il ripiano più freddo è quello sopra i cassetti, dove vanno riposti pesce, carne e formaggi, avvolti in involucri protettivi (meglio se non monouso!). Dentro i cassetti vanno conservati frutta e verdura crude non lavate, per evitare che sviluppino umidità e quindi possano ammuffire.
Inoltre non bisogna mai mettere in frigorifero alimenti ancora caldi o tiepidi, perché potrebbero alzare la temperatura e quindi danneggiare gli altri cibi;
– Quando siamo a ristorante, se avanza del cibo, chiediamo la family bag o la doggy bag, così da poter riciclare gli avanzi per il giorno dopo ed evitare che vengano buttati;
– Prima di andare a fare la spesa controlliamo cosa c’è o cosa manca in dispensa;
– Facciamo una lista della spesa in modo da acquistare solo ciò che serve… questa semplice abitudine può aiutarci anche a non cedere alla tentazione del marketing;
– Quando cuciniamo seguiamo le dosi indicate in etichetta, e se avanza del cibo ricicliamolo per il giorno dopo o conserviamolo in freezer.
Qualche idea di ricette antispreco? Scarica il nostro pdf.
Per approfondire: Spreco alimentare: dal recupero alla prevenzione, di Andrea Segrè, Paolo Azzurro, Fondazione Feltrinelli, 2016 scaricabile qui in formato ebook;
posso dire orgogliosamente che in casa mia a livello cibo non si spreca nulla ma migliorare di più si può sempre, i consigli sono ottime e le ricette pure:P