Onorevole Ministro, Signor Comandante Generale Costa,
Le scriviamo come Rete Zero Waste, una realtà indipendente, apartitica e aconfessionale, che unisce cittadini e cittadine Italiani con un obiettivo comune: ridurre il proprio impatto ambientale, produrre meno rifiuti e vivere in maniera più sostenibile.
Abbiamo accolto con piacere la Sua nomina a Ministro dell’Ambiente e ancora di più la Sua recente dichiarazione in cui afferma di puntare alla riduzione dei rifiuti.
Il nostro progetto è nato in maniera spontanea e prosegue su base volontaria, basandosi sul presupposto che i grandi cambiamenti partono dai piccoli (grandi) gesti quotidiani. Purtroppo a volte però sono proprio i piccoli gesti quotidiani che vengono resi difficili, se non ostacolati, da Leggi e interessi di ogni sorta.
È qui che il Suo ruolo diventa fondamentale. Le scriviamo per chiederLe qualcosa di estremamente semplice, ma che per qualche motivo a volte appare molto complicato: ci aiuti a non produrre rifiuti che non sono necessari.
Il Governo italiano e le istituzioni Europee si focalizzano erroneamente troppo spesso sul riciclaggio e sulla ricerca di materiali alternativi alla plastica, noi invece Le chiediamo di fare un passo avanti e di intervenire al fine di limitare la produzione e l’utilizzo di imballaggi usa e getta.
Riteniamo che per facilitare la riduzione dei rifiuti nel Nostro Paese e incentivare i singoli individui a fare la loro parte sia necessario anche un supporto dall’alto, di tipo legislativo e infrastrutturale.
Pensiamo in particolare a tre tipi di interventi:
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Favorire il ritorno del vuoto a rendere, istituendo per esempio un sistema nazionale di gestione del vuoto a rendere su modello svedese o tedesco. Crediamo che questo passaggio sia fondamentale, non solo per responsabilizzare i produttori nei confronti dei propri imballaggi, ma soprattutto per rendere più semplice per il singolo cittadino accedere a prodotti con imballaggi più sostenibili.
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Recepire in maniera coscienziosa le Direttive Europee finalizzate alla riduzione dei rifiuti. Prendiamo ad esempio la direttiva del Ministero della Salute che ha vietato ai consumatori di portare i propri sacchetti riutilizzabili nei supermercati: lo scopo della Direttiva Europea era contrastare non solo la plastica, ma la mentalità usa e getta. In Italia invece, secondo i dati Ismea, nel primo trimestre del 2018 la vendita di articoli ortofrutta imballati è aumentata dell’11% a scapito di una riduzione degli acquisti sfusi -3,5%, contrastando quindi l’intento della direttiva, come riporta un recente articolo del Il Sole 24 Ore (http://www.ilsole24ore.com/art/impresa-e-territori/2018-05-08/ortofrutta-risparmiare-2-cent-sacchetto-si-spende-43percento-piu-152850.shtml).
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Agevolare l’inclusione di prodotti sfusi anche nei supermercati e consentire di risparmiare utilizzando i propri contenitori, per rendere i consumatori e i produttori più consapevoli del costo degli imballaggi e del loro smaltimento. Rinunciare a imballaggi non strettamente necessari dovrebbe essere visto come un comportamento virtuoso da premiare.
Queste azioni da parte delle istituzioni, e in particolare da parte del Suo Ministero, avrebbero un maggiore impatto se fossero affiancate da politiche di sensibilizzazione dei cittadini sul tema dei rifiuti. Si tratterebbe quindi di promuovere non solo gli interventi che mirano ad aumentare la diffusione della raccolta differenziata, ma anche quelli che portano i consumatori a fare scelte consapevoli, adottando le buone pratiche per una vita “senza rifiuti”:
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rifiutare gli usa e getta (dalla busta di plastica alle cannucce), a meno che non siano indispensabili (come quelli per uso medico, ad esempio)
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ridurre la velocità del percorso consumistico (il 99% dei nostri acquisti finisce nell’immondizia entro 6 mesi)
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riusare quello che si ha già o riparare qualcosa di rotto, rivolgendosi, perchè no, anche a uno dei tanti “Repair Cafè” che ci sono sul nostro territorio
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prediligere prodotti sfusi o con imballaggi riciclabili al 100%
Tutto ciò porterebbe un triplice vantaggio: aiuterebbe gli enti preposti a risparmiare sulla raccolta e sulla gestione dei rifiuti, ridurrebbe le occasioni di infiltrazioni malavitose e infine permetterebbe l’avvio di nuove attività commerciali e di servizi, con opportunità di sviluppare nuovi posti di lavoro.
Speriamo che questa lettera possa offrirLe ulteriori spunti di riflessione e un incoraggiamento a proseguire nella direzione da Lei già indicata nelle Sue dichiarazioni.
Cordiali saluti,
Chiara Ficano, Marianna Mea e Mariateresa Silvi
Rete Zero Waste