L’idea del riuso dei rifiuti può far storcere il naso, richiamare alla mente immagini di sporcizia o scarsa igiene. Ma la parola rifiuti significa semplicemente rifiutati, e non tutti i rifiuti sono spazzatura. Anzi, molti possono essere usati più volte prima di non essere più utilizzabili.
Dal 18 novembre ricorre la Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (SERR, o EWWR con l’acronimo inglese). Si tratta di un progetto europeo che si propone di diffondere informazioni e sollecitare iniziative per il rispetto e la cura per l’ambiente, chiamando i cittadini a partecipare in prima persona con le loro azioni.
La parola chiave dell’edizione 2017 è “Riuso: diamo una seconda vita agli oggetti”. Il tema scelto non è un caso. Infatti, se rifiutare e ridurre sono le prime regole per vivere in maniera più sostenibile, ecco che riutilizzare diventa importantissimo.
Nell’ambito della SERR, due fondatrici di Rete Zero Waste, Marianna e Francesca, hanno organizzato due azioni in collaborazione con il WWF Napoli e il supporto della Coldiretti Campania: il 18 e il 19 Novembre saranno ai mercati Coldiretti di Napoli per promuovere l’uso di borse riutilizzabili per la spesa alimentare e quali sono le buone pratiche da attuare per una spesa a rifiuti zero. Mostreranno inoltre come ricavare sacchetti per la spesa da t-shirt, federe e scampoli di stoffa, e daranno consigli su come ridurre i propri rifiuti. Per maggiori informazioni potete consultare le pagine ufficiali delle azioni: bit.ly/SERR2017Mercadante e bit.ly/SERR2017SanVitale
Come dimostra questa iniziativa, possiamo trovare un nuovo scopo agli oggetti che di solito buttiamo. A volte basterebbe semplicemente guardarli con occhi diversi prima di gettarli via. Chi si occupa di riuso creativo sicuramente già conosce tantissimi metodi per dare una nuova vita agli oggetti, ma anche chi crede di non avere la manualità o la creatività necessarie, può trovare il modo di riutilizzarne alcuni senza troppi sforzi. Anzi, alcune idee che vi proponiamo sono talmente semplici che potreste chiedervi come avete fatto a non pensarci prima!
Ma prima magari vi starete chiedendo, perché dovrei farlo? Perché dovrei prestarci attenzione e cercare nuovi utilizzi per un oggetto che già ho, quando invece potrei liberarmene e comprare qualcosa di nuovo?
Perché impegnarsi nel riuso
- Banalmente, per risparmiare denaro. Utilizzando qualcosa che già si possiede per un nuovo scopo, si riduce la necessità di comprare un oggetto nuovo per quello stesso utilizzo. Ma anche decidendo di comprare qualcosa di seconda mano si risparmia notevolmente.
- Il riuso ci porta ad esercitare la creatività, e si possono ottenere delle creazioni meravigliose, senza necessariamente aver bisogno di comprare nuovi materiali.
- Possiamo ideare delle attività per i bambini, spingendoli a giocare con quello che si ha a disposizione in casa o coinvolgendoli in piccoli lavoretti che li divertiranno molto e che hanno un risvolto didattico.
- Per motivi ecologici. Ridurre la spazzatura, e quindi il danno ambientale. Mediamente, solo in Italia, si producono 488 chili di spazzatura pro capite per anno*, e riuscire a smaltire questa enorme quantità è un problema. Prestando attenzione a ciò che si butta, chiunque può contribuire a ridurre questo numero.
Abbiamo raccolto un elenco di spunti che speriamo possano ispirarvi a guardare con occhi diversi gli oggetti che comunemente buttiamo, e a ripensare se davvero tutto quello che “rifiutate” sia spazzatura, o se possa avere un nuovo uso. Pensiamo inoltre che la vita di un oggetto non debba finire col suo primo proprietario, e che un bel modo per riusare gli oggetti sia trovar loro una seconda casa. Potremo regalarli, scambiarli o venderli, oppure potremo essere noi ad adottare un oggetto “già amato” e dargli una seconda vita!
Ecco la lista che abbiamo raccolto per voi, noi scommettiamo che vi ispirerà!
É semplice e meraviglioso dare nuova vita alle cose che tra l’altro, sono ben distinte dagli oggetti. Questi ultimi, come dice il filosofo R.Bodei, sono a disposizione e servono, per esempio, a spremere un’arancio o la fare il caffè. Le cose, invece, sono altro: un’espressione, un ricordo, come una penna lasciata in eredità, non é più solo strumento di scrittura, ma é l’esplosione di un sentimento, perché viene caricata di senso. Con le cose abbiamo a che fare ogni giorno, sono pezzi di vita e metafora degli affetti.
Ecco che, senza rasentare l’accaparramento compulsivo (a volte il cestino, é l’unica scelta possibile) é buona regola ingegnarsi nel trasformare qualcosa in qualcos’altro. É un’operazione sostenibile e molto divertente!
Grazie, ragazzi Zero Waste!
Vanessa
Ma che bella la distinzione che citi tra cose e oggetti, non la conoscevo!
Io, da aspirante minimalista e zero waste, cerco di unire il meglio delle due strade. Quindi avere poche cose, ma molto amate. E, quando la mia spinta a ridurre mi porta a dover eliminare qualcosa, cerco sempre di trovargli un nuovo proprietario amorevole, se proprio non riesco ad inventare un nuovo uso per me!
Grazie a te per esserti fermata a leggere e a lasciarci un pensiero,
Delia